C’è qualcuno che vuole prendere il posto del sen.Astore? Lui è stanco, lavora troppo.

di Cella Claudio 21.08.2012

Il lavoro è fatica, ma il lavoro è soddisfazione, ricchezza ed energia per ogni famiglia; il lavoro è benessere, felicità e armonia che permette di pensare con il sorriso al futuro.
Il lavoro è tutto questo e molte altre cose, lo sa bene chi un lavoro oggi può permetterselo e lo sa benissimo purtroppo chi un lavoro non ce l’ha e farebbe di tutto pur di trovarlo, lavorerebbe di notte, il sabato e la domenica per un misero stipendio che significherebbe serenità tra le mura di casa.
Ci sono persone, metalmeccanici, muratori ecc. che per uno stipendio che non arriva ai 1.500 euro mensili si alzano all’alba e tornano stanchi al tramonto, e quando le esigenze aziendali lo richiedono aggiungono ore di lavoro giornaliero nell’interesse proprio dell’azienda, felici di farlo perché se l’azienda funziona bene anche il lavoratore di riflesso ne trae giovamento.
Poi ci sono altre persone (e per fortuna sono poche), sono persone che per libera scelta si sono presentate a delle elezioni e il popolo ha dato loro il mandato di amministrare il nostro paese; queste persone guadagnano intorno o più di 20.000 euro al mese, godono di privilegi che nessuno di noi comuni mortali avrà mai e lavorano dal martedì al venerdì a mezzogiorno più o meno, meno.
 Ed ora che il nostro bel paese ha bisogno di rialzarsi da una situazione che non ha creato sicuramente il popolo, ora che ci sarebbe bisogno di lavorare un po’ di più UDITE UDITE, c’è chi si lamenta, chi è arrivato persino a portare in aula il problema di lavorare un po’ di più.
Il senatore Giuseppe Astore, nato a San Giuliano di Puglia il 17 novembre 1942 (eletto senatore nel 2008 nell’Italia dei Valori, passato nel 2009 al Gruppo Misto per la componente Partecipazione Democratica di cui è l’unico rappresentante), ha portato all’attenzione del Presidente Schifani i seguenti problemi (per lui importanti): il ristorante di palazzo Madama, del quale ha chiesto il regolamento ed il preziario affermando “ieri ho chiesto il contratto della mensa, perché credo che sia uno dei servizi che ci interessa di più””io non vado a mangiare nei ristoranti di lusso a carico di qualcuno; voglio mangiare nel ristorante del Senato, fin che posso” (speriamo per poco ancora); e oltre alla mensa ha criticato la presidenza del Senato affermando “il compito di un presidente del Senato è difendere la dignità e il lavoro di un parlamentare. Invece la sensazione è quella di dire noi siamo a posto, perché i parlamentari vengono chiamati anche di lunedì, come se fossimo delle bestie che devono essere tirate per dimostrare che lavoriamo all’opinione pubblica”.
Ma vi rendete conto, fin dove riesce ad arrivare la sfacciataggine di questa classe politica.
Senatore Astore, ci sono italiani che vivono in povertà, ci sono italiani che per ¼ del suo stipendio lavorerebbero anche 12 ore al giorno dal lunedì alla domenica, si vergogni senatore, si vergogni e se il lavoro che fa non la soddisfa se ne vada a casa così qualcuno che ha più voglia di lei (e magari più capacità) riesce a trovare un lavoro.
Ma tanto tra un po’ ve ne andrete a casa tutti così potrete riposarvi in pace.
Dimenticavo, il senatore Astore sulla legge per la riduzione dei finanziamenti pubblici ai partiti ha votato contrario, da buon politico attento ai problemi del nostro paese.
Viva l’Italia.

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