Voglio Calisto Tanzi libero !!!

di Cella Claudio 20.08.2012

Vi ricordate di Calisto Tanzi ? E’ stato condannato per bancarotta fraudolenta a 17 anni e 10 mesi, è successo quest’anno, in Italia, a Bologna nel mese di aprile.
Nel 2003 ci fu lo scoppio dello scandalo del crac Parmalat ed una successiva ondata di arresti, una vicenda enorme che ha riguardato 32.000 risparmiatori italiani con la complicità di banche, politici e giornali italiani, e anche di istituti di credito e banche d’affari americane, tedesche e svizzere.
Il classico caso da “colletti bianchi”, per cui tanti vengono arrestati ma pochissimi vengono condannati nel nostro paese, grazie a indagini frettolose e a una legislazione ammiccante con capi di imputazione come il falso in bilancio.
Si è parlato poco della sentenza come si parla poco della richiesta della detenzione domiciliare avanzata da mesi dai legali di Tanzi per problemi di salute.
Una vicenda finita nel dimenticatoio, segno non solo della memoria corta degli italiani ma anche di un imbarbarimento dell’informazione e dell’opinione pubblica riguardo alle vicende processuali.
L’attenzione nei casi più spettacolari è concentrata tutta sul momento dell’inizio delle indagini e dell’invio degli avvisi di garanzia, poi parte un sistema nel quale “coinvolto” è percepito come “indagato”, “indagato” come “imputato”, “imputato” come “arrestato” e “arrestato” come “condannato”.
Quindi, una volta tanto che si è compiuta tutta la procedura penale e che il “coinvolto” è diventato un “condannato”, il fatto non viene più ritenuto una notizia, ma questo fatto non può andare nel dimenticatoio ed ecco il perché. Cos’era Parmalat.Un colosso che aveva distribuito regali e favori a tutti.

A cominciare dai politici ovviamente, dalle casse della Parmalat Calisto Tanzi e il suo direttore finanziario Fausto Tonna hanno affermato al processo che sono usciti regali, favori, finanziamenti diretti e indiretti, fra gli altri, a Ciriaco De Mita, Arnaldo Forlani, Emilio Colombo, Paolo Cirino Pomicino, Claudio Signorile, Calogero Mannino, Francesco Speroni, Stefano Stefani, Massimo D’Alema, Lamberto Dini, Gianfranco Fini, Bruno Tabacci, Adriano Sansa, Oscar Luigi Scalfaro, Pier Luigi Bersani e Renzo Lusetti che hanno negato di aver ricevuto alcunché.
Hanno invece ammesso di aver ricevuto somme Pierferdinando Casini, Romano Prodi, Rocco Buttiglione, Pierluigi Castagnetti e Mauro Segni.
Sempre dai verbali del processo risulta che Tanzi aveva finanziato con somme consistenti la campagna elettorale di Prodi per le elezioni politiche del 1996, e poi alle elezioni del 2001, aveva sostenuto la campagna di Silvio Berlusconi.
Non dimentichiamo poi Gianni Alemanno, quando era ministro dell’Agricoltura, fu prosciolto dall’accusa di corruzione mentre, un rapporto della Guardia di Finanza ha fatto notare come il 28 dicembre 2002, proprio quando la commissione interministeriale dava il via libera alla commercializzazione del latte Parmalat a lunga conservazione “Fresco Blu”, l’allora ministro Alemanno e sua moglie Isabella Rauti erano in vacanza a Zanzibar a spese della Parmatour (società collegata a Parmalat).
Dalla notizia del maxi-buco Parmalat, si scoprì anche che banche come Deutsche Bank, Bank of America, Ubs, Citigroup, Unicredit-Capitalia e Morgan Stanley avevano da tempo gli elementi per accorgersi del pessimo stato dei conti della Parmalat, ma ciò nonostante avevano continuato a proporre ai propri clienti i bond dell’azienda di Collecchio, mentre con gli interessi delle somme prestate al gruppo di Tanzi avevano guadagnato anche il doppio di quelle somme. Le banche estere, tuttavia, sono state assolte in primo grado dal Tribunale di Milano dall’accusa di aggiotaggio, ovvero di aver fornito false informazioni al mercato al fine di gonfiare il valore dei bond Parmalat.
Perché Tanzi libero ? Naturalmente è solo una provocazione, Tanzi è colpevole per il crac Parmalt e per questo è stato condannato (ora si tratta solo di vedere se un uomo veramente malato e che con il suo gruppo ha dato comunque lavoro per decenni a decine di migliaia di famiglie debba attraverso la legge subire un ulteriore “vendetta” per il reato commesso).
Tanzi libero, perché il solo pensare che possa essere l’unico responsabile di quel buco di 12 miliardi di euro è come dire che cappuccetto rosso ha mangiato il lupo.
Dal 1995 al 2002 ufficialmente l’azienda avrebbe (secondo i conti economici) guadagnato oltre un miliardo di euro, in realtà, avrebbe creato un buco di 12 miliardi.
Quel buco di 12 miliardi di euro rappresenta una perdita di (circa) il 30% l’anno sul fatturato; come se ogni anno, a fronte di un fatturato di 100, l’azienda perdesse 30.
Per quanto “incapace” possa essere stato Tanzi, è assolutamente impossibile che sia riuscito a perdere il 30% l’anno del fatturato vendendo latte in giro per il mondo (una favola per bambini scemi), com’è escluso che quelle perdite possano essere state prodotte dal settore turismo o dal Parma calcio; perdite di quella portata, significano una cosa sola: distrazione di fondi, denari “sottratti” dalle casse societarie e depositati su conti correnti (segreti) di altri soggetti (lo stesso Tanzi oppure altri beneficiari).
La Parmalat è stata depredata delle sue risorse ed al saccheggio ha partecipato anche la nostra amata politica (ed è qui che voglio arrivare), nel corso degli anni Tanzi ha generosamente finanziato e mantenuto i suoi protettori politici.
I nomi che sono emersi durante le indagini ed i processi sono nomi che tutti noi conosciamo, sono le persone che il popolo vota perché facciano gli interessi del popolo e della nazione, perché promuovano e stimolino lo sviluppo del nostro paese generandone poi ricchezza per tutti quanti.
Ed invece no, la politica tutta, da decenni sta facendo con il nostro paese quello che Tanzi ha fatto con la Parmalat.
La politica dello spreco, degli interessi personali, della corruzione e dei privilegi, la politica dei mafiosi, degli evasori e dei falsi in bilancio, questa politica ha portato il nostro paese nello stato in cui è oggi, ci ha portato a vendere i nostri titoli di stato pagando interessi altissimi, nello stesso modo nel quale le banche proponevano i bond Parmalat ai loro clienti oggi la politica sta svendendo il nostro paese.
Per questo TANZI LIBERO, oppure se è vero che esiste la legge, ma soprattutto se esiste la GIUSTIZIA, Tanzi in carcere e tutti i politici a fargli compagnia, Tanzi per la sua Parmalat e i politici per quello che hanno fatto e stanno facendo con il nostro paese.
Alle prossime elezioni prima di mettere quella benedetta croce, che deciderà il futuro del nostro paese per i prossimi anni riflettete, riflettete bene e fate in modo di uscire dalla cabina elettorale con la certezza di avere fatto con il vostro voto il bene dell’Italia e degli Italiani.

Lascia un commento